Ha aperto un cocktail bar nuovo in città, e decidi di provarlo. Entri e ordini un Gin Tonic, e visto che sei in un posto serio ti chiede se hai preferenze sulla marca di Gin e sulla tonica. Tu, che sai il fatto tuo, chiedi un Gin Mare e una Fever Tree Mediterranean Tonic Water.
Il barman completa l’opera guarnendo il cocktail con una fettina di cetriolo e del pepe nero macinato sul momento. Poi ti consegna un bigliettino – tu pensi che sia uno scontrino, ma è un messaggio strano, con un lungo codice alfanumerico. Lo guardi con aria interrogativa, e lui, sornione, ti dice “conservalo, fidati di me, ti servirà!”
Il barman è un tipo strano, ma quel Gin Tonic era una delizia.
Dopo due settimane torni, ordini sempre un Gin Tonic. Il barista vede quello strano bigliettino che ti ha consegnato la volta precedente, e immediatamente ti propone lo stesso gin e la stessa marca di tonica.
Stupito, gli dici “ehi, che memoria, bravo!” e lui, solito sguardo sornione, ti risponde “è merito di quel bigliettino!”.
Ecco, i cookies funzionano allo stesso modo. Tecnicamente sono dei piccoli files di testo che un sito web può salvare sul nostro computer a ogni visita.
Quando visiti un sito web per la prima volta, il sito ti rilascia un cookie (un “bigliettino” che il tuo browser (tu, cliente) conserva. Ogni volta che ritorni su quel sito, il tuo browser presenta il cookie, permettendo al sito di “ricordarsi” di te e di personalizzare la tua esperienza.