Incubi digitali: siti web brutti a prova di Halloween

C’è chi ha paura dei ragni, chi delle altezze, dei gatti, della morte, dell’agenzia delle entrate.
Il mio incubo personale invece sono i siti web brutti. E visto che sicuramente là fuori c’è qualcuno che condivide la mia stessa fobia, Halloween è alle porte e se non crei dei contenuti “spooky” non sei “cool”, ecco una lista di siti orribili che mi hanno spaventato a morte.

Gates and Fences: la storia di Jack, Diego e Jesus.

https://www.gatesnfences.com/

Miami, Florida. Jack e Diego sono i titolari di una azienda “giovane e dinamica” che fabbrica cancelli su misura, e stanno sorseggiando una Bud dopo un pomeriggio di duro lavoro, mollemente adagiati su un vecchio divano nel loro ufficio. 

“Jack, ma li hai visti questi preventivi per il nostro sito web?”

“Sì, Diego, questi sono pazzi, vogliono fregarci, tutti questi soldi per smanettare un po’ con un PC?”

“Sì, hai ragione… Ma senti, non possiamo chiedere a quel tuo cugino, Jesus*, quello che smanetta col PC e ti passa sempre i film piratati?”

E così eccolo Jesus, col suo Dell di seconda mano, che si prepara a portare a termine il suo primo sito web con la sagacia e il senso estetico che solo un esperto scaricatore di film pirata può vantare: uno sfondo di marmo rosa, come il pavimento della sua zia ricca, e un sacco di pulsanti, perché se c’è una cosa di cui è certo è che se un aggeggio ha tanti pulsanti allora deve essere sicuramente una figata tecnologica.

Ma al di là del navigation design da incubo, dei testi minuscoli, dell’impaginazione fatta con le tabelle e l’assoluta incompatibilità con dispositivi mobili, la vera chicca che fa di Jesus uno dei miei idoli di sempre è la carta di credito volante che compare dopo qualche secondo. 

Wait for it. Ne vale la pena, giuro.

* Sul codice sorgente c’è davvero la firma di un certo Jesus V.

Pagella:

Grafica: telecomando TV Mivar anni ‘90
Usabilità: telecomando TV Mivar anni ‘90 con batterie scariche
Responsive: se vuoi puoi usare il tuo iPhone per chiamare qualcuno e farti leggere il sito da PC.

PennyJuice: una spremuta di word art.

https://www.pennyjuice.com/

Ah, succhi di frutta! Proprio quello che ci voleva dopo tutto quel caldo patito a Miami dai tizi di Gates and Fences.

E infatti, questo capolavoro si apre con la foto di due bambini che armeggiano con dei barattoli di vernice. Dai, sempre liquidi colorati sono, non importa se siano edibili o meno, ciò che davvero importa è la call to action che infatti copre senza pietà gli occhi dei due malcapitati – forse per nascondere gli effetti collaterali della vernice. 

Come storia dell’orrore poteva bastare, ma questi di PennyJuice sono gente seria, e non si accontentano. E così ci regalano una meravigliosa scritta fatta con la WordArt, che riporto qua perché delle cose belle non ci si stanca mai.

La homepage continua con uno splendido pulsante rosso su sfondo verde, l’immagine di un bambino che grida disperato per l’orrore che lo circonda, mentre davanti a lui qualcuno ha lasciato un succo di mango, un’aranciata e un Long Island. 

Il sito è un one-page, per cui ci risparmiano la sofferenza di un menu di navigazione. Però prima di salutarci ci regalano una cornice di omini colorati subito prima del footer. 

Grazie, è stato bellissimo.

Pagella:

Grafica: qualcuno ha messo LSD nel mio succo di pera
Usabilità: i link funzionano, se hai il coraggio di cliccarli
Responsive: non so, ero così commosso per la word art che le lacrime hanno reso inutilizzabile il touchscreen.

Best Electronics: la rivincita di Word.

https://best-electronics-ca.com/

Spesso mi trovo a discutere con altri sviluppatori web sulla scelta degli strumenti di lavoro. È meglio VSCode o Sublime Text? Bootstrap o Tailwind per il CSS? Vue.js oppure React per JS?

In realtà non c’è una risposta, o almeno questo è ciò che pensavo prima che i tizi di Best Electronics spazzassero via ogni mio dubbio a riguardo: il miglior editor per i siti web è MICROSOFT WORD.

Tuttavia, non riesco a essere troppo cattivo con questo sito, perché a me basta leggere “Atari” per commuovermi, e soprattutto ho appena scoperto che vendono ancora i floppy da 720k per Amiga, quindi sarò breve:

È molto brutto, è lungo, i testi sono sottolineati a caso e si confondono coi link, si capisce pochissimo di ciò che scrivono perché hanno dichiarato guerra alla punteggiatura, tutto in bold, brutto (l’ho già detto?), e forse si attacca anche al lavoro del tuo dentista.

Ora però scusatemi ma vado a giocare a Pitfall.

Pagella

Grafica: era meglio l’Atari 2600
Usabilità: forse bisogna navigarlo con un joystick
Responsive: bè, è solo testo, funzionerà da smartph…No, invece no.

Arngren.net: lo shop ipnotico

https://arngren.net/

Il primo impatto è tipo “ohmioddio”.

Poi, lentamente, inizi a guardare le immagini, ti fai guidare dalle linee nere spesse che circondano i singoli prodotti. A ogni riquadro ti senti più rilassato, i suoni intorno a te iniziano a farsi ovattati, e l’unica cosa che sembra contare sono quei milioni di riquadri sparsi per lo schermo.

Gli oggetti sembrano uscire dallo schermo: il carroarmato telecomandato, il risciò col design space-age, il segnavento con il Boeing posticcio, il braccio robotico giallo, la cargo-bike…

Il suono del citofono ti riporta alla realtà. È il corriere, c’è un pacco per te dalla Norvegia.

Pagella

Grafica: Escher non sei nessuno.
Usabilità: Ipnosi.
Responsive: Forse è in vendita in qualche riquadrino.

Un grande classico dei siti brutti, lo troverete su tutte le liste di “worst websites” presenti online, al punto che inizio a pensare che sia diventato più un pezzo da museo dell’horror più che un sito vero e proprio.

Pacific Northwest X-Ray: il mistero dei teschi dell’Oregon.

https://www2.pnwx.com/

Questo sito sembra fatto apposta per Halloween, perché ogni singola voce di menu è accompagnata da un delizioso cranio umano. 

Wow, come siete sul pezzo, beati voi.
Poi uno legge e scopre che fanno macchine e accessori per raggi-x, e qua si compie il capolavoro.

Non ci facciamo mancare nulla: uno sfondo ripetuto che forse vuole richiamare le onde del Pacifico, una gif animata che grida “1998” e il logo.doc fatto con l’immortale Word Art, con tentativo di trasparenza talmente goffo che diventa pura poesia. 

Analizzando il sito ai raggi-x e leggendo il codice sorgente apprezziamo l’estrema varietà di tag e attributi deprecati come center, font, align e l’uso delle tabelle per l’impaginazione. 

In fondo alla home, il sito avvisa i visitatori:

“Questo sito web è il nostro unico catalogo, non abbiamo un catalogo cartaceo”.

Peccato, perché io un loro catalogo l’avrei voluto vedere. 

Pagella

Grafica: Avrei voluto vedere anche qualche tibia oltre ai crani, ma ok.
Usabilità: Cliccare sui teschi è bellissimo.
Responsive: Sì, e trasforma un iPhone in una macchina per raggi-x.


Ora secondo i manuali di blogging e copywriting dovrei scrivere una conclusione, magari dicendo che se vuoi un sito web che non faccia spavento puoi scrivermi, chiedermi un preventivo, e altre cose del genere.

Ma sono terrorizzato, la paura mi paralizza, e sicuramente stanotte avrò gli incubi.

Davide Ghione
Web designer freelance
Natale 1985, il mio primo computer: scopro che i tasti fanno un bel rumore, e che se premo quelli giusti succedono cose incredibili. Da allora non ho mai smesso di esplorare e sperimentare. Oggi mi occupo di web design e comunicazione online.
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