Cominciamo dalle basi: SEO sta per Search Engine Optimization, cioè “ottimizzazione per i motori di ricerca”.
In pratica è tutto ciò che permette a un sito web di arrivare più in alto nelle pagine dei risultati di Google e degli altri motori di ricerca.
Ovviamente, per capire come ottimizzare un sito per i motori di ricerca dobbiamo fare un passo indietro e provare a capire come funziona Google.
Se avessi scritto questo articolo 20 anni fa ti avrei raccontato che un motore di ricerca ragiona per parole chiave: cioè, se io cerco “spaghetti alla carbonara”, lui andrà a esplorare tutti i siti web del mondo, e mi proporrà un elenco di risultati che contengono la parola chiave “spaghetti alla carbonara”.
Un articolo intitolato “Spaghetti alla carbonara: la ricetta originale” e che contiene le stesse parole chiave all’interno del testo avrebbe avuto buone possibilità di uscire tra i primi risultati.
E tu allora, nel 2003, annuendo a ritmo di musica mentre la radio passava “In Da Club” di 50Cent, avresti pensato “ehi ma allora è facile! Se ho un negozio online che vende cappottini per chiuaua devo solo riempire i miei testi delle parole chiave giuste per me e il gioco è fatto! (YO! YO! YO!)”
Oggi non è più così semplice. 50 Cent ha ufficialmente dichiarato bancarotta, alla radio c’è solo roba con l’autotune, e le parole chiave da sole non bastano più.
Quindi no, riempire il testo di parole chiave non serve più. Anzi, potrebbe danneggiare la tua reputazione. Ma andiamo con ordine!
SEO: i fattori chiave
Google è un servizio che guadagna in base all’uso che ne fanno gli utenti. Se Google non avesse più utenti, non avrebbe più nessuno a cui mostrare la pubblicità, e il suo business model crollerebbe.
E Google i suoi soldi i suoi utenti vuole tenerseli stretti: per questo lavora costantemente per offrire una ricerca sempre più accurata, che restituisca agli utenti i migliori risultati possibili: contenuti di qualità, originali, aggiornati e autorevoli.
Oggi fare SEO significa svolgere operazioni dentro e fuori un sito web. Queste due aree di azione si chiamano rispettivamente on-page seo e off-page seo (letteralmente: sulle pagine e fuori dalle pagine).
On page SEO: titoli, descrizioni e url.
Il primo passo da fare è assicurarsi che quando Google “pesca” il nostro sito dai risultati abbia tutte le informazioni base per presentarlo nel modo giusto. Per farlo, dobbiamo lavorare sui tre elementi fontamentali che definiscono lo snippet di ricerca: Titolo pagina, descrizione e URL.
Titoli delle pagine
Guarda lassù sullo schermo, in cima alla tab aperta del tuo browser: c’è un titoletto. Ecco, quello è il titolo della pagina. Da non confondersi con il titolo del documento o articolo, sono due cose distinte (anche se a volte corrispondono)Il titolo della pagina deve sempre essere definito – e questa cosa si fa direttamente dal codice html (o dalle opzioni del tuo CMS, se ne usi uno). Il titolo della pagina è l’elemento più in vista nello snippet di ricerca, ed è dove l’utente cliccherà per andare sul tuo sito.
Ricordarsi di dare un titolo alla pagina sembra ovvio, ma basta fare una ricerca di “Documento senza titolo” su Google per scoprire che non è così.
Descrizioni Meta:
Anche in questo caso parliamo di elementi non visibili direttamente all’utente, ma incorporati nel codice sorgente della pagina. La descrizione meta è molto importante perché fornisce a Google una breve descrizione della pagina che apparirà nella pagina dei risultati di ricerca, subito sotto al titolo pagina.
Spiega all’utente cosa troverà sulla tua pagina, e cii vuole sempre, anche se ogni tanto Google decide di fare di testa sua e la sostituisce con altri contenuti presenti sulla pagina.
URL
L’indirizzo della tua pagina web – comprensivo del nome del tuo sito. Anche in questo caso viene mostrato nello snippet di ricerca – piccolo sotto il titolo. La prima parte è ovviamente il dominio del tuo sito, la seconda parte invece cambia in base alla pagina o all’articolo.
On page SEO: i contenuti
Una volta che è stato definito lo snippet, dobbiamo preoccuparci di strutturare i nostri contenuti utilizzando in modo corretto titoli, paragrafi e link.
Le pagine su un sito web sono formate da codice HTML, e nelle specifiche di questo linguaggio esistono elementi (tag) che permettono di strutturare il testo in modo efficace, definendo titoli e paragrafi. Usarli correttamente è fondamentale per la SEO.
Titoli di primo, secondo, terzo livello
Se hai mai usato Word o altri software di scrittura, avrai notato nella barra degli strumenti dei comandi tipo “Titolo 1, Titolo 2…”. Servono per strutturare il tuo documento, e il codice HTML prevede qualcosa di molto simile con i tag dei titoli.
Ad esempio, questo articolo è strutturato in questo modo:
In pratica è una struttura ad albero che ci permette di organizzare argomenti e sotto-argomenti. H1 è il titolo di primo livello, più importante, e a seguire H2, H3, H4 definiscono i titoli delle sottosezioni.
Utilizzare correttamente i titoli è utilissimo per la SEO, ma è anche fondamentale per la leggibilità del testo: un testo strutturato meglio sarà anche più leggibile.
Qualità dei contenuti
Se i tuoi contenuti sono noiosi, nessuno li leggerà. E su questo, non c’è keyword che tenga. E non pensare che far scrivere tutto a ChatGPT sia una soluzione: se davvero vuoi che i tuoi contenuti siano originali e di valore, devi investire tempo e risorse.
E questo è un altro motivo per cui la SEO non è un “accessorio” che si applica a un sito esistente: va costruita dalle fondamenta.
On page SEO: gli aspetti tecnici
Velocità e performance
Più di un terzo degli utenti rinuncia a visitare un sito se i tempi di caricamento sono superiori a tre secondi. Se il tempo cresce, cresce di conseguenza il numero di abbandoni: oltre i sei secondi, la fuga è praticamente certa.

Ora, cronometro alla mano, prova a misurare i tempi di caricamento del tuo sito. Oppure prova a fare questo test.
Compatibilità con smartphone
Facciamo una scommessa.
Se stai leggendo questo articolo da un computer, ti offro una birra. PC, Mac, portatile… Vale tutto (scrivimi per reclamare la tua vincita!). Se invece lo stai leggendo da smartphone, la birra me la offri tu.
Sono sicuro che alla lunga ci guadagnerò (il mio fegato magari meno!) perché oggi la maggior parte del traffico web (almeno il 60%) avviene da dispositivi mobili.
E cosa succede se il tuo sito non è responsive, cioè ottimizzato per dispositivi mobili? Avrà meno visite, e di conseguenza apparirà di meno nei risultati di ricerca, e quindi ciao ciao clienti.
Sitemap e Robots.txt
Qua entriamo un po’ più nel tecnico, ma in realtà si tratta di due concetti molto semplici. La sitemap è una mappa del sito, che mostra ai motori di ricerca quali pagine sono presenti sul sito. Oggi i motori di ricerca sono abbastanza svegli da cavarsela senza sitemap, ma è sempre una buona idea crearla.
Il file robots.txt invece serve per “vietare” ai motori di ricerca di visitare alcune pagine (ad esempio, se il il tuo sito ha alcune pagine visibili solo agli iscritti). Anche se non è necessario bloccare alcuna risorsa sul tuo sito, è sempre consigliabile creare un file robots.txt.
Off page SEO: l’importanza di reputazione e backlinks.
Mentre la SEO On-Page riguarda tutte le azioni che puoi intraprendere direttamente sul tuo sito web, la SEO Off-Page riguarda tutte le azioni esterne al tuo sito che possono influenzare la sua visibilità e autorità nei motori di ricerca.
Semplificando al massimo, si tratta di aumentare le possibilità che il tuo sito venga linkato da altri siti autorevoli nel tuo settore – cioè di ottenere dei backlinks.
Google è stato il primo motore di ricerca a utilizzare i backlink come metro di giudizio per la popolarità di un sito. È un concetto piuttosto semplice, che traspone nel mondo digitale il concetto di raccomandazione: se hai un idraulico di fiducia, e un tuo amico ti chiama disperato perché ha il lavandino che gocciola tutta la notte tenendolo sveglio, probabilmente gli darai il numero del tuo idraulico. E con i link funziona in modo simile.
Se ad esempio la tua attività produce farine biologiche, potrebbe essere molto utile se i tuoi prodotti venissero menzionati (con tanto di link) all’interno di uno o più blog di ricette particolarmente in vista.
Come si ottengono dei buoni backlinks? Innanzitutto producendo contenuti di qualità, focalizzati sul tuo pubblico. Ma non solo: creando partnership, partecipando attivamente alle attività sui social, seguendo attivamente le discussioni su forum e gruppi social…Insomma, lavorando sulla propria reputazione online e facendo network, esattamente come faresti al di fuori del web.

La SEO non è una scienza esatta,
ma nemmeno magia.
La SEO non è una scienza esatta, ma nemmeno magia.
E questo significa che se qualcuno ti promette che ti porterà in cima ai risultati di Google, probabilmente sta mentendo (a meno di non farlo tramite inserzioni a pagamento, e questa è un’altra storia!).
La SEO non è una scienza esatta: ottimizzare un sito per i motori di ricerca significa fare i conti con algoritmi in continua evoluzione, siti totalmente diversi tra di loro, e innumerevoli variabili derivanti dal comportamento degli utenti, settore di mercato e obiettivi.
Ma non è nemmeno magia: una buona SEO richiede innanzitutto competenze tecniche per gestire tutta la parte di SEO on-page, un lavoro costante per produrre i contenuti e valutarne la resa, e una costante attività di reputazione e brand building che è alla base di tutta la SEO off-page.
Insomma, nessuno può prometterti di portarti al primo posto su Google, ma io posso assicurarti che con un sito troppo lento non andrai da nessuna parte.
E allora, forse è il momento di investire su un sito web su misura.