Lavoro da anni nel settore, e posso dirti che è un ambito in cui la forbice di prezzo è estremamente ampia. Ho visto agenzie di comunicazione sparare preventivi a 5 cifre per siti che un mio studente avrebbe completato in 3 giorni, e freelance quotare a cifre incredibilmente basse lavori di una complessità molto elevata.
Il problema è che spesso chi si affida a una web agency o a un freelance non ha molto chiaro cosa significhi davvero creare un sito web, così come l’automobilista medio non ha la minima idea di come si faccia a riparare quel maledetto scricchiolio ad una ruota.
E allora, come si fa a capire se il professionista a cui ci affidiamo è davvero serio o se stiamo per buttare i nostri soldi? Ecco sette domande da fare a un web designer per smascherare i finti professionisti ed evitare di buttare i tuoi soldi.
Quale tecnologia userai per sviluppare il mio sito?
Probabilmente la risposta sarà “Wordpress”: è un sistema estremamente diffuso. Però c’è una grossa differenza tra utilizzare WordPress creando temi totalmente personalizzati per i clienti (che è ciò che ho sempre fatto io) oppure installare un template pronto e adattarlo. Quindi, nel caso utilizzi WordPress sempre bene chiedere se utilizzerà un tema pronto, o se creerà qualcosa da zero per noi.
E per capire se un professionista sviluppa davvero i suoi siti da zero, puoi utilizzare l’estensione del browser Wappalyzer: se leggi cose tipo “Wix”, “Squarespace”, “Elementor”, “Divi”, “WP Bakery” allora è probabile che stia utilizzando strumenti di tipo fai-da-te. Non è detto che sia per forza un segnale negativo, ma molto probabilmente non potrà offrirti lo stesso livello di performance di un sito costruito da zero.
A proposito, vuoi sapere quanto è veloce un sito? Prova questo strumento!
Come gestisci la manutenzione e gli aggiornamenti?
Tra le domande da fare a un web designer c’è sicuramente quella relativa all’aggiornamento del sito.
Un sito web ha bisogno di attenzioni costanti, manutenzione, e soprattutto contenuti sempre aggiornati. E la tua attività ti assorbe già un sacco di tempo, sei proprio sicuro che avrai tempo per collegarti al back-end del tuo sito e aggiornalo personalmente tutte le volte? In base alla mia esperienza, delegare gli aggiornamenti del tuo sito web a chi l’ha costruito è una scelta che permette di ottimizzare i tempi. Io faccio da sempre così: il cliente mi manda una mail, io aggiorno. Facile e veloce per entrambi.
Certo, questo non è sempre possibile: ad esempio, nel caso di siti di e-commerce o community, è necessario creare un livello di accesso personalizzato per più utenti, ma in ogni caso servirà qualcuno che si occupi di gestirne tutti gli aspetti legati alla manutenzione e alla sicurezza.
E nel caso in cui il web designer a cui ti stai affidando non si occupi in prima persona degli aggiornamenti, chiedigli se ci saranno delle ore di formazione sulla gestione del sito dopo la consegna.
Chi scrive i testi?
Alcuni web designer e agenzie richiedono al cliente i testi completi per il sito. Se da una parte questo è necessario per avere una base di contenuti, dall’altra è importante ricordarsi che scrivere per il web è una competenza piuttosto specifica, e un web designer dovrebbe avere le risorse e le capacità (occupandosene direttamente, o delegando a un copywriter esterno) per ottimizzare i testi forniti rendendoli più adatti al web, e soprattutto SEO-friendly.
E ricordati, un sito web deve soprattutto comunicare in modo efficace, quindi non sottovalutare mai questo aspetto.
E il dominio?
Se il web fosse un’enorme città, i siti web sarebbero le sue case e i palazzi. E per trovare una casa in città serve un indirizzo. Ecco, il dominio è l’indirizzo che ci permette di trovare i siti sul web: ad esempio, il dominio del mio sito è www.faboola.it.
Se non hai ancora un sito web e decidi di affidarti a un professionista, probabilmente dovrai registrare anche un nome di dominio: assicurati che il dominio sia intestato a te o alla tua azienda, e di poterne disporre anche nel momento in cui il vostro rapporto professionale dovesse cessare. Alcune aziende intestano a sé il dominio, chiedendo al cliente di pagare una cifra per riappropriarsene in caso di cessazione del rapporto.
Non cadere mai in questa trappola: assicurati che il dominio resti intestato a te, e richiedi sempre i codici per un eventuale trasferimento (codici Authinfo: in pratica, le chiavi per sbloccare il trasferimento del dominio).
Quali sono i termini del contratto?
Tra tutte le domande da fare a un web designer, questa è forse la più importante. Anche se siete ancora nella fase di trattativa, potrebbe essere una buona idea chiedere una bozza di contratto al professionista che costruirà il tuo sito. Il fine ultimo di questa domanda è capire se il web designer che hai scelto ha un contratto che regola i suoi rapporti di lavoro con il cliente: se non ti fa firmare un contratto, anche molto semplice, allora ti consiglio di cercare altrove.
Le domande da fare a un web designer sui termini del contratto:
- Quali sono i tempi previsti di consegna?
- Come funziona l’approvazione della grafica e del layout?
- Quante revisioni prevedi?
- Gli aggiornamenti sono inclusi? Quanto costano?
Qual è la tua strategia di backup?
Ogni tanto i server prendono fuoco. Succede di rado, ma quando succede solitamente non è una cosa simpatica. I siti cadono, i servizi si interrompono, le aziende non ricevono più mail, i supporti clienti si intasano, il nostro iPhone si trasforma in un Nokia 3310 e torniamo a comunicare con SMS e squilli come nel 1998.
E a volte, anche se i server non prendono fuoco, possono capitare errori a livello software che compromettono la stabilità e il funzionamento di un sito web.
Un buon servizio di hosting fornisce backup periodici automatici. Un professionista abbastanza paranoico serio ha anche una copia dei lavori sulla sua macchina, o su una repository privata.
Insomma, prima di decidere di affidarti a un professionista o a un’azienda per il tuo sito web dovresti sempre assicurarti che abbia una strategia di backup.

Quanto vanno veloci i tuoi siti?
Tutti ci promettono performance, velocità, la prima pagina su Google, e una formula magica per mangiare dieci pizze al giorno senza ingrassare. Non tutti però mantengono le promesse.
La prima cosa da fare, se ti stai affidando a un’agenzia o a un professionista per il tuo sito web, è guardare il loro sito web. Al di là delle suddette promesse roboanti di soldi facili e pizze dietetiche, è davvero veloce?

Google Chrome mette a disposizione uno strumento molto potente per testare la performance dei siti web. È studiato per gli sviluppatori, ma è comunque abbastanza semplice e ti permette di capire se un sito è ragionevolmente veloce. Per farlo basta selezionare la voce di menu “opzioni per sviluppatori/strumenti per sviluppatori” e cercare la voce “lighthouse”.
Ti restituirà un punteggio da zero a 100 per alcuni aspetti chiave del sito: velocità, accessibilità e SEO (ottimizzazione per motori di ricerca). Va detto che è molto difficile arrivare al massimo dei voti, ma se vedi punteggi sotto i 70 non è un buon segnale.
Mi è capitato un sacco di volte di lavorare per clienti che erano rimasti “scottati” da esperienze negative: siti web lenti, SEO lasciata totalmente al caso, scarsa affidabilità. Questo perché oggi è piuttosto facile accedere agli strumenti di base per la creazione di un sito web, e molti decidono di improvvisarsi, lasciando dietro le loro spalle una scia di clienti delusi.
Spero che questa breve guida possa aiutarti nella scelta del tuo prossimo web designer, così anche tu potrai avere un sito web veloce, responsive, seo-friendly. Ma stavolta per davvero! 🙂