Caro Mac, torno a Windows

Sì, l'ho fatto, e sono sopravvissuto!

Era il 2003, frequentavo un master in comunicazione e nelle aule si iniziava a usare il laptop come strumento di lavoro. Sono sempre stato un appassionato di tecnologia, ma proprio non capivo come fosse possibile trarre vantaggio da quelle macchine ingombranti, pesanti e con le batterie sempre scariche.

Finché una mattina di Ottobre un mio collega si presenta a lezione sfoggiando un oggetto bianco con una mela disegnata sopra. Mi chiede se il posto è libero, si siede vicino a me, lo accende, sento il leggendario startup chime di Apple, e da lì il mio mondo cambia.

Il leggendario “Startup Chime” di Apple

L’oggetto bianco era un Apple iBook G4, un vero concentrato di innovazione, tecnologia, design e praticità: potevi richiuderlo, riaprirlo e ricominciare a lavorare all’istante. Potevi collegarlo in rete e farlo “parlare” con altri computer Windows, aveva le sue versioni di Office (e per i più sadici anche Internet Explorer), un’interfaccia utente bellissima e intuitiva e la batteria durava ore ed ore.

Era silenzioso, elegante, potente, e io dovevo assolutamente averlo.
Fu il mio primo Mac.

Da allora non ho mai creduto possibile che si potesse lavorare con un portatile che non avesse la mela disegnata sopra. Ho avuto diversi modelli che mi hanno accompagnato negli anni: il miglior OS del mondo, un design perfetto e un’affidabilità leggendaria.

Eppure, oggi sto scrivendo questo articolo su un HP Elitebook 1030 G3.

Perché ho abbandonato Mac?

Li sento già gridare, i fanboys di Apple: sei pazzo! Te ne pentirai! Che schifo Windows! Infedele!

Semplicemente, ho aperto gli occhi e mi sono accorto che mentre Apple coccolava sempre di più il mercato consumer sfornando ogni anno “il miglior iPhone di sempre” e inventandosi novità discutibili come touchbar e portatili super minimalisti con una sola porta type-c, gli altri costruttori hanno iniziato a creare macchine con hardware estremamente competitivo, schermi touch e sistemi convertibili.  E nel frattempo, il mondo Windows è cambiato, e trovo che Windows 10 sia finalmente un sistema operativo potente, completo, affidabile.

Mi occupo di sviluppo web, grafica e didattica, e se prima Mac con la sua base Unix era una macchina inarrivabile, ora Windows offre soluzioni ugualmente efficaci. Ci sono gli stessi software che usavo su Mac (o alternative validissime), un terminale all’altezza, e persino un sottosistema Linux.

E allora voglio raccontare la mia esperienza, spiegando cosa mi piace del mio nuovo laptop Windows e cosa invece mi manca del mondo Apple.

Perché amo il mio nuovo laptop.

La tastiera!
La tastiera di questo HP è incredibile. Ti fa venir voglia di rispondere a ogni mail, commentare diligentemente ogni blocco di codice, usare tutti gli shortcut del sistema operativo. I tasti hanno la dimensione giusta, la resistenza perfetta, sono silenziosi e fanno volare le dita.

Per chi scrive molto, è un valore aggiunto notevole.

Un sacco di porte davvero utili.
Ho trovato il mio EliteBook G3 a circa 1200 euro. A parità di prezzo, non esiste Macbook con tutte queste connessioni: una HDMI, due Thunderbolt/Type C, una USB standard, il jack per le cuffie e addirittura un tasto fisico per il volume. Così non devo andare in giro con un dock e mille cavi, e il mio portatile è davvero portatile.

Un display opaco.
Bellissimi i display lucidi, ma ho già uno specchio in casa, grazie! Da quando ho riscoperto il display opaco, riesco a lavorare all’aperto senza dover impazzire per i riflessi sullo schermo, e senza avere l’ansia del famigerato staingate (quel vizietto di alcuni display apple di perdere il rivestimento antiriflesso, con orribili macchie sullo schermo) che mi ha costretto a sostituire ben due volte il monitor del mio MacBook Pro Retina.

Ah, e poi essendo touch si vedono meno le ditate! 😀  

Hardware e design.
Allo stesso prezzo di un Macbook 13” modello base ho un portatile con CPU Intel i7, 16gb di RAM e un SSD velocissimo da 256GB. Provate a configurare un MacBook con un hardware simile e vedrete che i prezzi salgono alle stelle.

Non credo molto nei benchmark e penso che sia inutile giudicare una macchina dalle specifiche, ma dopo qualche mese di utilizzo posso dire che questo HP EliteBook è una macchina che non rallenta mai, non scalda in modo eccessivo e ha una batteria che mi permette di lavorare tranquillamente in mobilità.

Non c’è una mela disegnata dietro, ma è comunque di alluminio, raffredda senza problemi ed è anche bellissimo da vedere.

Touch screen e penna.
Questo il Mac non ce l’ha mai avuto: uno schermo touch convertibile, che si piega a 360 gradi diventando un quasi-tablet. E posso usarlo con una penna bluetooh, che mi apre un mondo di possibilità: per esempio, quando svolgo delle docenze posso usarla per fare annotazioni al volo sulle slide, come una lavagna virtuale. Oppure per fare un editing più fine su Photoshop o Illustrator, o semplicemente per firmare un PDF in digitale (ok, questo si può fare anche con Mac ma bisogna passare dalla webcam o firmare col dito sul trackpad).

Cosa mi manca del mio MacBook Pro?

La suite di iWork, in particolare Keynote.
Sembra assurdo, visto Microsoft Office è lo standard incontrastato, ma Apple ha fatto un lavoro incredibile con Pages e Keynote. Tutti i comandi sono esattamente lì dove dovrebbero essere, e non devi perderti in un labirinto di menu come su Office.

Il design e la semplicità dell’interfaccia
Windows 10 ha fatto passi da gigante, ma trovo che MacOS sia ancora un passo avanti per quanto riguarda il design, l’attenzione ai dettagli e la User Experience in generale. E trovo anche che MacOs gestisca leggermente meglio gli schermi da 13 pollici, con un font più leggibile e le icone più visibli.

L’alimentatore con il fermacavo incorporato
Sul corpo dell’alimentatore del Mac ci sono due alette che fuoriescono e permettono di avvolgere il cavo. Un fermacavo di gomma poi blocca il cavo in posizione. Invece sull’alimentatore mio HP c’è un pezzo di velcro. E quell’avvolgicavo mi manca tanto, soprattutto quando sei di fretta, infili tutto nello zaino e quando lo riapri ti ritrovi una matassa di cavi.

Le anteprime dei files su Finder
Se apro una cartella con dei files di Photoshop sotto Windows, non posso vederne direttamente i contenuti. Su Mac invece ogni file ha il suo bel thumbnail che ne mostra l’anteprima. Certo, esistono diversi software aggiuntivi che fanno la stessa cosa sotto Windows, ma su Apple è tutto più facile.

Meglio Windows o Mac?

Ho abbastanza primavere sulle spalle per aver vissuto tante “guerre sante” in ambito informatico: Amiga vs. PC, Super Nintendo vs. Genesis, Mac vs. PC.

Spesso questi conflitti vanno al di là delle caratteristiche delle macchine, e diventano una questione di appartenenza e identificazione. Ci piace schierarci, sentirci parte di un gruppo o di un’élite, e a volte lo facciamo scegliendo una tipologia di prodotto o un marchio piuttosto che un altro.

Fino a qualche anno fa ero orgoglioso di far parte di “quelli con la mela sul monitor” ma a conti fatti credo che si debba scegliere il proprio strumento di lavoro in base alle proprie esigenze reali, e il mio percorso mi ha portato -almeno per ora- ad abbandonare Apple.

Ora però si parla già di Apple Silicon, e magari tra due anni scriverò un altro articolo dove racconterò come mai sono tornato ad Apple, chi lo sa!

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